Il 2018 è l’anno del cibo italiano e dello street food contadino
Il 2018 è l’Anno del cibo italiano, ad annunciarlo sono stati il Ministro alle politiche agricole Maurizio Martina e Dario Franceschini, Ministro della cultura. A guardare le statistiche, il cibo non è solo la cosa più importante per gli italiani, ma anche per gli stranieri, perché il turismo enogastronomico quest’anno ha creato introiti pari o superiori ai 40 miliardi.
Abbiamo un patrimonio unico al mondo che può essere maggiormente valorizzato attraverso e grazie alle eccellenze territoriali. Inoltre, ricordiamo che la dieta mediterranea e la pizza, sono diventati patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2017, insieme alla vite ad alberello di Pantelleria.
Per non fermarci solo al successo economico del settore, è importante ribadire che il cibo è un fattore fondamentale che lega gli italiani al loro territorio e alla loro identità.
Cosa aspettarsi dall’anno del cibo italiano?
Negli eventi previsti per quest’anno verranno coinvolti agricoltori, pescatori e i cuochi, che saranno i veri protagonisti dell’eccellenza gastronomica nostrana. Come ha ribadito il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, mettere il cibo al primo posto “è un’occasione importante per valorizzare le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo.”
Uno degli interventi più importanti per la valorizzazione del cibo italiano è anche il grande riconoscimento ricevuto dallo street food contadino all’interno della manovra finanziaria del 2018 dove si prevedono importanti finanziamenti per il settore dell’agricoltura e nuove regolamentazioni e forme istituzionale che tutelano sia i consumatori, che in Italia sono ben il 50%, sia i produttori.
La manovra garantisce la genuinità dei prodotti a km zero, attraverso la possibilità di vendere direttamente ciò che si coltiva o si produce anche in forma itinerante. In questo modo la tracciabilità del prodotto diviene più chiara e si abbattono le filiere dando vita ad un rapporto più autentico tra il produttore e il consumatore.
Il cibo di strada italiano vanta una lunghissima storia e finalmente nel 2018 viene a far parte, con tutti gli onori, del nostro patrimonio enogastronomico.